Ho conosciuto ed ho saputo di molte persone che sono state ricoverate al reparto psichiatrico dopo aver partecipato a sessioni di innalzamento della kundalini.
Come mai? Se la kundalini è lì ed è raggomitolata, lo è in risposta ad un punto di vista dell'individuo, l'Essere Spirituale, che è in contrasto con le leggi della vita: è fuori etica.
Perché tutte le pratiche che intendono innalzare la kundalini sono pericolose?
I tessuti del corpo sono costituiti da cellule le quali posseggono una propria caratteristica elettrica e magnetica dovuta alla presenza di determinati elementi chimici di cui la cellula stessa è costituita.
La ruota minerale qui di seguito rappresenta alcune di queste relazioni:
La somma delle caratteristiche elettriche e magnetiche delle cellule dà luogo al campo elettrico e magnetico dell’intero corpo e su internet si possono trovare innumerevoli immagini che rappresentano il corpo come composto da strati e livelli energetici fino ad approssimarlo ad un magnete e ad una batteria.
Quando il corpo perde energia si parla di stress ossidativo (incapacità di svolgere reazioni biochimiche) e lo stress ossidativo aumenta provocando anche una sostituzione di alcuni minerali essenziali con i metalli tossici. Questa cosa crea ulteriore forte stress ossidativo che inibisce i processi enzimatici ed interviene quindi la morte cellulare; la ruota minerale sarebbe uno schema adatto per comprendere l’equilibrio minerale cellulare.
Nella filosofia orientale, si parla di chakra. Di fatto, i chakra sono punti energetici del corpo risultanti da quanto abbiamo detto prima.
Una pila elettrica è formata da due polarità, quella negativa (data dal terminale di contatto in zinco) e quella positiva (data dal rame); quest’ultima, sulle pile a forma cilindrica, è quella sulla cui estremità c’è il piolino.
Negli apparecchi elettrici che funzionano con più pile, vediamo che esse sono collegate tra loro in una modalità che in elettrotecnica è chiamata “serie”, cioè il positivo della prima si collega al negativo della seconda il cui positivo si collega con il negativo della terza e così via: il prodotto finale sarà una forza elettrica, una tensione, data alla somma di tutte le singole pile collegate in modalità “serie”. Ammettendo che abbiamo tre delle classiche pile da 1,5 volt (quelle piccole da telecomando) la somma totale sarà di 4,5 volt. Se però con un apposito misuratore di tensione, il tester, andiamo ad infilarci nei punti di contatto delle pile, troveremo che, rispetto al primo polo negativo della serie, il tester misurerà 1,5 volt sulla prima, 3 volt sulla seconda ed infine 4,5 volt sul positivo della terza, che è il positivo posto in cima alla serie.
Nel corpo umano questi valori intermedi sono mantenuti dalle pleure (membrane di contenimento di organi o di sezioni del corpo).
Possiamo parlare di sacche di energia contrapposte confinate dalle pleure le quali mantengono nel corpo polarità contrapposte, tipo le pile in “serie”, per ottenere un valore totale finale dato appunto dalla somma dei vari “singoli comparti”.
Per proseguire il discorso dobbiamo ora vedere la differenza tra i chakra ed i livelli di coscienza.
I livelli di coscienza umana sono 7 (quelli di tutta l’esistenza molti di più) e rappresentano il punto di vista dell’Essere; se li vogliamo raffigurare sull’immagine dell’uomo, si ha che essi, fino al 5°, combaciano quasi perfettamente ai chakra; ecco qui l’errore: il quarto livello di coscienza, quello definito dei sentimenti sentiti e non manifestati, - quello della consapevolezza ponte - si sovrappone al chackra che si trova al livello del cuore.
Quindi non si deve lavorare su di un chakra del cuore (che rappresenta una energia fisica), bensì sul livello di coscienza del cuore (che rappresenta una consapevolezza da raggiungere).
I chakra hanno sì a che fare con il livello di coscienza dell’individuo, ma solo indirettamente; il chakra della corona, il settimo, è l’indicatore dei sei e se il settimo chakra è aperto al massimo, allora vuol dire che l’individuo ha scalato interamente il 5° livello di coscienza.
Quindi, i chakra riguardano solo i primi 5 livelli di coscienza e non hanno mai avuto nulla a che fare in modo diretto con la realizzazione del sé. I chakra sono solo un indicatore elettrico di uno stato di coscienza, per cui lavorare sull'indicatore è sbagliato.
Con i chakra si intende solo effettuare una misura della coscienza UMANA, quella relativa alle esperienze umane e quindi circoscritta entro i primi 5 livelli di coscienza che sono sperimentabili nella materia. Non è quindi possibile misurare il sesto livello di coscienza con i chakra, poiché il 6° livello non è di questo mondo, per cui il sistema elettrico del corpo, rappresentato dai chakra, non è adatto per misurare un mondo che non c’è.
A questo punto risulta chiaro che se parliamo di caratteristiche elettriche dei chakra e delle cellule, dobbiamo anche parlare di linee ove questa bio-elettricità passa. Così possiamo spiegare perché il sistema energetico del corpo è disegnato, intorno ai chakra, per mezzo di due linee (canali o NADI) che salgono passando da destra a sinistra della colonna vertebrale: a sinistra nadi IDA, a destra la nadi PINGALA.
Il motivo per cui un organismo è stanco, a questo punto, dovrebbe risultare chiaro: pensieri negativi e quindi tossici, predispongono le cellule ad accumulare al loro interno una serie di sostanze inadatte alla loro sopravvivenza ottimale le quali hanno per conseguenza una marcata alterazione dei processi elettrobiochimici con conseguenza di perdita di energia.
Il corpo, con le sue cellule-pile-elettriche è un grosso accumulatore, così come le cellule di una arancia ne fanno un accumulatore elettrico che genera energia se in essa si pongono i due elettrodi zinco-rame, le estremità della pila:
Pensieri tossici, cioè pensieri che sono in antagonismo con la Voce del nostro essere, creano quindi prima una condizione di turbolenza energetica e poi, alla fine, un effetto nel corpo fisico, che in quanto ultima ruota del carro, è l’indicatore di questo squilibrio.
Non è la Kundalini che è addormentata; è l’Essere spirituale che è addormentato ed essa è l’indicatore di tale livello di sonno.
La kundalini è il termometro di questa energia fisica, per cui se essa è delegata lì in basso, a dei valori minimi, è perché l’etica dell’individuo è molto giù; più miglioriamo la nostra etica, più la kundalini sale.
Quindi, la kundalini è lì poiché deve essere lì, per cui, qualsiasi tentativo di innalzarla con tecniche è pericoloso.
Infatti, pur essendo possibile farla innalzare, il problema è che questa energia se scatta, arriva al cervello con enormi probabilità di entrare in corto-circuito con l’energia dei pensieri negativi che stazionano lì. È sempre pericoloso giocare con le energie.
A questo punto dovrebbe essere chiaro che è il punto di vista dell’individuo che determina quella condizione della kundalini bloccata giù al sacro, per cui il corretto approccio alla kundalini è il non approccio diretto.
Vediamo però ora quale sarebbe l’approccio corretto.
Utilizzando sempre il sistema delle NADI o canali energetici vertebrali, possiamo comprendere che, in realtà, tutto deve nascere dal nostro cuore (il 4° livello di coscienza), ciò dal nostro modo di vedere le cose, visto che abbiamo imputato al punto di vista alterato la causa per cui la kundalini è lì giù.
Addirittura il concetto di illuminazione, potremmo dire in maniera banale (mi perdonino tutti i non-illuminati) è un "fatto" elettrico. Si, in definitiva è vero, poiché è un processo che prevede un valore superiore all’80% della massima energia biochimica cellulare e quindi il suo corrispondente biofisico di energia disponibile; ma, in definitiva, il processo che deve avvenire è un processo di Cuore puro. Non è possibile solo aggiustare il corpo senza aggiustare il pensiero, senza cambiare il punto di vista.
Ciò non significa che nessuna azione debba essere condotta al di fuori dell’approccio sul pensiero; tutt’altro, poiché sono benvenute tutti gli esercizi sportivi o lo yoga fisico e tutti i corretti approcci alimentari; ma, per l’amor di dio, non giochiamo con le energie: è pericoloso.
Vediamo energeticamente cosa accade quando un individuo, ad un certo punto della sua vita, è toccato dalla forza dell’Amore; vuol dire che lo Studente ha portato la sua consapevolezza al livello del Cuore. Da lì la forza dell’Amore o kundalini del Cuore sale alla coscienza (alla testa) per mezzo di uno dei due canali laterali della colonna vertebrale (il sinistro): lo Studente, per mezzo di un lavoro cosciente, vuol liberarsi da matrix: decide quindi di annullare la fonte della dualità (il quarto livello di coscienza è non-duale), di liberare la kundalini della zona dell’Osso Sacro; è così che discende il suo corpo per mezzo dell’altro canale laterale destro alla colonna vertebrale e giunge al Sacro: ora tutta la personalità deve essere al servizio del Cuore.
A questo punto l’energia della kundalini del Sacro deve essere messa a disposizione del Cuore ed è a causa di ciò che l’energia sale - non ancora per il centro della colonna vertebrale - per mezzo della restante parte del canale laterale sinistro della colonna fino al Cuore.
Qui, tutta la personalità è purificata, va alla coscienza dell’Uomo Nuovo (alla Testa) e discendendo per il canale laterale destro alla fine risale per il midollo spinale mettendo in contatto DIRETTAMENTE il Sacro con la Testa, e prende coscienza con l’IO più profondo. Tutti questi processi energetici hanno specifici parallelismi in processi biochimici.
Ricorda: il canale (nadi) di sinistra rappresenta il percorso dell’energia di polarità femminile IDA ed è in relazione al sistema para-simpatico e cammina sul canale sinistro del cordone simpatico;
il canale (nadi) di destra rappresenta il percorso dell’energia di polarità maschile PINGALA ed è collegato al sistema simpatico e scorre sulla corda destra del sistema simpatico.
La fusione delle due è detta SUSHUMNA e avviene che l’energia scorre al centro del midollo spinale. Rappresenta il perfetto equilibrio dei sistemi simpatico/parasimpatico.
Quando si parla di energia del parasimpatico che scorre sulla corda sinistra del simpatico, non si deve fare confusione tra la zona anatomica ed il percorso con il relativo equilibrio delle energie; si tratta di una raffigurazione esoterica.
(NB per la comprensione del sistema spiegato di seguito è consigliabile fare uno schemino su carta).
In che modo l’uomo può costruire un corpo-anima che è superiore al corpo-fisico e divenire capace di entrare nel Regno dei Cieli? Ripetiamo: dopo una ricerca incommensurabilmente lunga, una agitazione millenaria spinge a ritrovare lo stato di Essere Vivente e non più quello di Essere Umano. La sua Testa ed il suo Cuore sono giunti ad un certo grado di armonia e quindi di apertura; finalmente sono in armonia tra loro, la parte umana con quella divina. Questa è la condizione necessaria per avviare l’illuminazione e poi l’ascensione.
Lo Studente, pieno di questa immensa aspirazione, di questo desiderio inestinguibile, prova nel suo Cuore un sentimento che lo spinge sempre più verso la Meta. Questa aspirazione può diventare così intensa che lo sterno comincia letteralmente a vibrare. Il Cuore si apre largamente ed il santuario della Testa può, anch’esso, iniziare il processo.
Che accade allora?
Una grande e meravigliosa forza si sprigiona dal Cuore ed assistiamo all’erezione del tempio dell’Amore, il primo dei due tempi di dio, nel Cuore.
Nella parte del Cuore questa forza, propriamente detta kundalini del Cuore, comincia ad irradiare acquistando un campo di azione sempre più grande: l’individuo si sente sempre più coinvolto in aree di maggiore responsabilità in tutti gli aspetti della sua vita; egli vuole partecipare appieno al creato.
Questa vibrazione tocca il cuore il quale secerne allora un suo proprio e particolare ormone che passa nella circolazione sanguigna e se lo stato del sangue e del sistema nervoso lo permettono, la forza comincia a muoversi verso la testa: l’energia sale da IDA, per il lato sinistro poiché l'ormone raggiunge la testa per mezzo della Circolazione encefalica. Il relativo ormone ha un effetto sulla ghiandola pineale la quale produce, a sua volta, altre sostanze che inondano il corpo.
Dalla testa questa energia riscende e provoca i suoi effetti sul timo, una ghiandola che è dietro lo sterno ed elemento primario del sistema immunitario (per la produzione di LINFOCITI-T).
Il timo è una ghiandola della crescita che, dopo aver funzionato durante la giovinezza, deperisce divenendo apparentemente inutile. Tuttavia se grazie alla vibrazione della forza del Cuore è toccata dalla luce dell’Amore, riprende vita e diviene di nuovo attiva. Appena l’ormone del timo passa nella circolazione cefalica (nella testa intesa come personalità) “ripulisce” i pensieri negativi: è la forza dell’Amore all’opera che ripulisce la personalità.
Questo ormone ha anch'esso un effetto sulla ghiandola pineale.
L’epifisi o ghiandola pineale, chiamata così poiché assomiglia ad una piccola pigna, si trova nel cervello più o meno all’altezza del naso.
Questa ghiandola, quando viene toccata dall’ormone dell’amore, è in grado, tra l’altro, di produrre una sostanza capace di cambiare il codice genetico. È noto che chi beve dal Graal ottiene l'eterna giovinezza, la guarigione da tutte le malattie e l'illuminazione. La ghiandola pineale è il nostro Graal fisiologico e possiamo "bere" da essa un liquido di questa portata.
La ghiandola pineale è un corpuscolo grande un po' più di una lenticchia, a forma di cono (quindi potrebbe ricordare una minuscola coppa), situata alla base del nostro cervello (quindi dentro di noi) La ghiandola pineale produce, tra l'altro, la melatonina, un ormone prodigioso le cui caratteristiche sono state scoperte solo di recente ma che ricordano incredibilmente quelle del liquido dell’immortalità del graal o dell’amrita, il nettare degli dei. La melatonina è un prodotto notturno della ghiandola e la notte (o meglio in assenza della coscienza del corpo) è il momento massimo della sua attività. Di notte, liberi dall’influenza del corpo, possiamo viaggiare nella mente, cosa che non riusciamo a fare facilmente da svegli perché intrappolati e distratti dalle influenze negative che il corpo esercita su di noi.
ScriveLaurence Gardnerin "Il Regno dei Signori degli Anelli" (Newton Compton Ed.) "... la melatonina esalta e rafforza il complesso del sistema immunitario del corpo, accresce la produzione di energia fisica alzando il livello di sopportazione della fatica, regola la temperatura interna contribuendo a un'ottimale gestione del sistema cardiovascolare ed è per eccellenza la sostanza antiossidante del corpo, con effetti evidenti sui meccanismi antinvecchiamento e sulla mente, sviluppando facoltà paranormali".
Ecco che bere dal Graal significa attingere dalla natura più profonda del Sé e ciò si manifesta nel corpo come secrezioni contenenti melatonina dalla ghiandola pineale; il risultato, a certi livelli, è l’immortalità" (effetto antinvecchiamento e rafforzamento del sistema immunitario) e "l'illuminazione" (aumento delle facoltà paranormali, dell'intuizione e altro). Il piccolo cono, dunque, come la coppa del Graal, elargisce questo succo miracoloso.
Bere dal Sacro Graal non è quindi un fatto fisico, ma rappresenta l'acquisizione di un elevato stato di coscienza.
L’ormone del timo, una volta compiuto il suo lavoro nel secondo tempio, quello della Testa, è trasportato dal sangue in tutto il corpo e fa si che le sostanze nemiche siano eliminate dal sangue attraverso i reni: le tossine, che mantenevano lì la personalità e che erano create dalla personalità stessa, vengono eliminate dal sistema escretore del corpo.
Il fegato e i reni tolgono dal sangue tutte le sostanze estranee alla vera natura dell’IO. Un giovane è giovane poiché il timo produce sostanze che tendono a tenere il corpo detossicato. Ma ora è compito della ghiandola pineale e dell’ipofisi cambiare il codice genetico delle cellule per ottenere l’immortalità. Ora che la forza dell’Amore, rappresentata fisicamente dall’ormone del timo, tocca la testa l’energia fluisce verso il basso attraverso il cordone destro del sistema nervoso (parasimpatico) - PINGALA - fino all’Osso Sacro. Questa discesa di forza avviene quindi parallelamente alla colonna vertebrale ma non nella colonna vertebrale la quale veicola in essa ancora l’energia dei tre livelli inferiori di consapevolezza, quelli umani: il midollo è ancora al servizio della coscienza-ego-umana.
Quando le forze discendenti giungono ad un livello tale che pervadono il Sacro, una grande lotta è ingaggiata contro tutte le considerazioni umane lì depositate: il karma, cioè il nostro punto di vista umano, deve essere annientato. Resta inteso che questa lotta non è intrapresa dall’io personale ma dall’amore del nostro Essere, dalla forza dell’Amore proveniente dal Cuore.
Come ultimo scoglio, la pineale produce sostanze (fino a 972; infatti è chiamato il fiore dai mille petali) alcune delle quali arrivano alla base della colonna vertebrale, al primo chakra o ghiandola coccigea e la kundalini si alza. È questa forza che spezza tutte le catene e libera il gigante Gulliver che noi siamo. Il compito della kundalini del Cuore è quello di liberare la kundalini del Sacro, la seconda sorgente. Tuttavia questa seconda sorgente potrà aprirsi in una maniera corretta solo se la prima, quella del Cuore, si è previamente aperta ed è stata impiegata nel modo giusto, cioè se si è vissuto secondo l’Amore, altrimenti si spegne. Nella letteratura orientale l’attenzione è sempre diretta sulla sorgente di kundalini del Sacro che si tenta di aprire con esercizi adeguati. Questo modo di procedere è assolutamente scorretto oltre che estremamente complicato; l’uso del sesso, nel Tantra modificato ed erroneamente inteso in occidente, per far esplodere questa forza non è filosoficamente corretto.
Compiuto il suo lavoro purificatore nel Sacro la forza risale attraverso la parte inferiore del cordone sinistro -IDA- del simpatico fino al tempio della testa. Questa condizione significa una maggiore determinazione dell’Essere e così quando il terzo tempio (il Sacro) è DEFINITIVAMENTE aperto, questa seconda kundalini (appunto quella del Sacro) sale attraverso il canale del midollo spinale –SUSUMNA- e si ricongiunge DIRETTAMENTE nel tempio della testa con la kundalini del Cuore che, come abbiamo detto, risale sempre per mezzo del cordone superiore sinistro del simpatico o IDA.
Queste due forze si fondono dietro al lobo frontale e così il terzo occhio, con i relativi poteri paranormali, si apre.
A questo punto lo Studente è pronto per servire in toto il suo dio. Lì inizia la sua opera nel mondo servendo il suo dio e non più il suo ego, la sua personalità.
Quando un Essere possiede la nuova forza e la utilizza secondo la legge divina, si unisce al divino e il corpo-fisico si trasforma in corpo-anima: l’Essere si espande nelle sue 7 bande di coscienza e quindi ben al di là dei confini del suo corpo fisico.
Grazie a questa nuova condizione l’allievo è esistenzialmente, strutturalmente e corporalmente del tutto liberato dal mondo e dalla terra: è nel mondo pur non essendo del mondo. L’allievo si accinge ad andare incontro alla sopranatura, alla realizzazione del Sé e si sentirà incorporato nella catena dell’Amore Universale, potente ed infinito.
È liberato…
In questa immagine vediamo lo Studente che siede su una pelle di tigre: essa rappresenta i tre livelli bassi, i duali, che sono stati domati dallo Studente che vi ci siede sopra:
Da ciò si comprende che i chakra sono puramente sistemi energetici del corpo fisico che limitano al 5° livello di consapevolezza, il livello dell’ amore sentito ed espresso, il Paradiso. L’uso dello yoga è qualcosa che andava bene quando esso fu presentato, migliaia di anni fa; oggi, per la situazione mentale della maggioranza degli esseri umani è inutile e può, spesso, se fatta bene, essere dannosa.
In definitiva lo yoga e le tecniche di innalzamento della kundalini potevano essere usate solo per gli individui la cui consapevolezza non è inferiore a quella del livello del cuore; considerando che l’umanità vive al terzo livello, nel bel mezzo dell’attività duale, ecco il motivo per cui una tecnica non-duale come lo yoga, ad esempio, non è oggi indicata.
Questa è una stupenda citazione di Alan Watts:
Non cercate di liberarvi dalla sensazione dell'io:
consideratela, finché dura, un aspetto o un gioco dell'intero processo,
come una nuvola o un'onda, il sentir caldo o... freddo,
e come qualsiasi cosa che accade da sola.
Finirebbe col... rafforzare la realtà di quella sensazione.
Liberarsi dal proprio io è l'ultima possibilità che rimane all'invincibile egoismo.
Quando la sensazione di essere separati è vissuta come
tutte le altre, svanisce dimostrandosi il miraggio che è in realtà.
Quando gli "esercizi spirituali" sono praticati con lo scopo di
"raggiungere... il risveglio spirituale",
rinforzano l'illusione che l'io possa essere
strappato e gettato da qualche parte.
TRILOGIA DELL’IO SONO spiega perché è necessario avere coscienza di cosa si vuole risolvere per riuscirvi senza pericoli, con coscienza e senza l'uso di energie.
di Arcangelo Miranda