un raro articolo di A.M. King
Capita spesso che impieghiamo giorni, mesi o anni per far sì che quella cosa non accada più, ci mettiamo un'energia pazzesca, sistemiamo ambienti, situazioni e altro, imbrogliamo persone e non ci facciamo scrupoli di far del male ai nostri amici, ma ecco che dopo tempo ci si presenta il solito panorama, la solita scena, accade di nuovo: proprio quella cosa che volevamo non accadesse più si presenta e ci rovina la vita; di nuovo, uffa.
Possiamo fregare tutti, ma non è possibile fregare la nostra mente e quindi noi stessi: le cose non risolte si presenteranno sempre.
Spesso ci sentiamo esasperati che le cose vanno sempre nella stessa maniera. Allora prendiamo dei provvedimenti: cambiamo casa, cambiamo amicizie, cambiamo lavoro ecc.
Ma dopo qualche tempo il nostro partner ci tradisce come accadeva prima con l'altro, il nostro datore di lavoro ci sfrutta come accadeva prima, i nostri amici approfittano di noi come accadeva prima, i conoscenti ci prendono in giro come accadeva prima.
Un altro esempio: tentiamo "disperatamente" di risparmiare di là o di qua, scegliamo con cura la spesa buona, ma comunque più vantaggiosa, abbiamo saputo che le banche non possono più richiedere la penale per l'estinzione del conto corrente e cambiamo banca approfittando di quella promozione dove pagheremo solo 5 euro al mese invece che 6 (ma prima non conveniva cambiare poiché le spese di estinzione erano alte...), poi facciamo il contratto del telefono più conveniente (c'è una fantastica nuova promozione...), scegliamo il distributore di benzina dove al litro costa 10 centesimi in meno che da quell'altro ed ecco... facciamo un incidente con la macchina e rompiamo il faro all'auto che ci precedeva. Avevamo calcolato che con le strategie di risparmio questo mese ci saremmo trovati in tasca 95 euro rispetto al mese scorso; d'altronde sapevamo che era uno spreco buttare i soldi con quel vecchio contratto telefonico o con la benzina così costosa... ma ora tutto è andato perso, fino all'ultimo centesimo dei 95 euro risparmiati: il faro costa 95 euro oppure, se facciamo la lettera, il costo dell'assicurazione del nuovo anno sarà 95 euro più costoso ed avremo due classi in più. Facciamo un altro esempio. Abbiamo deciso di guarire dalla malattia: rivolgiamo la nostra attenzione a metodi, tipo la medicina, il reiki, i rimedi naturali e quant'altro ci potrà aiutare. Ma ecco che quando stiamo lì per riuscire, mangiamo quel determinato cibo che ci fa stare nuovamente male, usciamo scoperti e prendiamo freddo, viene a piovere pure senza alcuna avvisaglia e ci ammaliamo di nuovo: siamo davvero irritati. La colpa è di tutti... tranne che la nostra.
Ancora un altro esempio, ricorrente in quelle persone che non riescono proprio ad ingrassare: si può mangiare molto senza prendere peso. Dal momento che generalmente parlando, il suo atteggiamento interiore è quello di non ricevere mai abbastanza, questo è precisamente il messaggio che il suo corpo capta durante il pasto e quindi reagisce di conseguenza. A questa persona non servirà abbuffarsi fino a scoppiare poiché, dentro di sé, vive nella mancanza.
In tutti questi fallimenti, in genere ci si pone la seguente domanda: quale aspetto tecnico mi ha tradito o è venuto meno?
No, No, nessun aspetto tecnico: sei venuto meno TU! Non vedo un cuore puro.
Sì, sei venuto meno tu. Ciò che identifica in primissima istanza un Maestro è il fatto che si prende la totale responsabilità della propria vita. Egli non sa ancora quando, come o perché gli è accaduta quella cosa, però sa con certezza CHI l'ha creata: lui stesso.
Immaginate di essere in difficoltà nel deserto e di vedere il mare lì all'orizzonte; vi sentite salvi poiché il mare è lì e vi incamminate verso di esso. Ma d'improvviso cala una tempesta di sabbia e poi scende la notte. Ma voi, appena potete, vi rimettete in cammino in quella direzione poiché, nonostante il buio, SAPETE che il mare è lì anche se momentaneamente non riuscite a vederlo. Mai direste che per il fatto di non vederlo il mare non è più lì.
Eppure, nella vita, regolarmente non siamo coerenti alle nostre scelte e perdiamo di vista l'obiettivo e non raggiungiamo il cambiamento perché ci facciamo distrarre dalla nostra personalità, dagli interessi che essa, inevitabilmente, mentre sta cambiando qualcosa, ci rimette sotto il naso.
Un Essere è un creatore e nulla può accadere a meno che non l'abbia creato lui; ciò non toglie che possa aver dimenticato quando lo creò, ma fatto sta che fu lui a crearlo. Qualsiasi creazione viene effettuata per mezzo del pensiero e con l'uso della decisione. Se la vostra decisione rientra nel campo della certezza certa, siate certi che quella cosa accadrà. Se una nuova decisione non cambia la vecchia, il panorama della nostra vita non cambia, non illudiamoci. Qualsiasi cosa faremo è come fare un buco nell'acqua: è questione di tempo ma l'acqua riempirà quel buco. Tuttavia ci si può anche illudere di aver cambiato la propria situazione in maniera definitiva; alla vita non manca il senso dell'ironia.
A tal proposito ho visto di persone che hanno sofferto per anni pur di arrivare a possedere quella certa cosa; loro si sentivano poveri per cui pensarono che con il raggiungimento di quel possesso sarebbero divenuti ricchi; quindi hanno profuso energie tremende e sono andate incontro a mortificazioni incredibili vestendo di abiti vecchi, andando incontro a stress con le banche, non mangiando pur di arrivare a possedere quella cosa.
Ebbene, ora quella cosa ce l'hanno, ma la perderanno nella quantità che manca per giungere all'equilibrio, come una bilancia che ritornerà al centro. Dovranno dare tutto ciò che hanno accumulato per curare sé stessi o qualcuno della famiglia per un male incurabile che diverrà curabile solo quando avranno dato via tutto ciò che hanno ottenuto con gli sforzi di una vita.
Quando una persona è impegnata con l'avere (uso dello sforzo), non può vedere la sua condizione per porvi rimedio.
Esistono milioni di metodi per ottenere qualcosa, ma la cosa più ovvia per riuscire davvero ad ottenere viene messa da parte: essere quella cosa! È inutile lottare per ottenere; è inutile fare sforzi ed andare incontro a rinunce per divenire ricchi: basta sentirsi ricchi. Conosco persone che sono ricchissime, ma che non sentono di esserlo e quindi sono lì a vivere una vita da miserabili poiché dentro di loro nulla è cambiato: si SENTONO poveri.
Qualcuno disse di smetterla di accumulare tesori sulla terra; l'accumulare prevede lo sforzo, l'avere, l'essere non prevede alcuno sforzo.
Una persona che si è sempre sentita sola nella vita, se è arrivata a conoscere e stringere una relazione con la persona ideale, se non cambierà atteggiamento la perderà, poiché ciò che c'è sotto produrrà ancora solitudine.
Valutate i fatti e non fidatevi delle scuse e delle giustificazioni: i risultati sono la creazione dell'atteggiamento e dell'intenzione della persona.
Solo vivendo nella certezza che la cosa già è potrete cambiare la vostra realtà. L'intenzione è causa, se non c'è intenzione nulla si può ottenere.
Voglio spiegare perché la giustizia veniva sempre identificata con spada e bilancia e ci faremo aiutare da un articolo dell'Università di Modena e Reggio Emilia (http://www.bugiuridica.unimo.it/fa/giustizia/bilanciaspada.html).
Molto difficilmente la Giustizia, nei testi a stampa tra XVI e XVIII secolo, compare senza i suoi due attributi più classici: la bilancia e la spada.
La bilancia sarà sempre del tipo detto a bracci uguali, che è da secoli, insieme al corpo umano, uno degli esempi più classici di immagine simmetrica.
Suggerisce quindi, con l'idea di ponderatezza che le è immediatamente associata, quelle dell'equilibrio e dell'equità che è compito della Giustizia conservare o ristabilire; si tratta dei due attributi caratteristici della Giustizia.
La bilancia potrà confondersi con quella delle immagini astrologiche o della letteratura emblematica, ma anche in questi casi resta evidente il rapporto con una certa idea della Giustizia (ordine, equilibrio, armonia).
La spada rimanda alla forza, al potere che la giustizia deve avere per imporre e far rispettare i propri giudizi (la Giustizia o più direttamente, per esempio in tante immagini tratte da libri di emblemi, il Re).
Si tratta in genere di una spada a doppio taglio; sarà spesso impugnata rivolta verso l'alto, o appoggiata a una spalla; altre volte invece rivolta in basso o appoggiata a terra. Le diverse disposizioni contribuiscono in genere a definire una determinata immagine e "situazione" della Giustizia.
D'altra parte anche la spada, per quanto possa essere difficile fare astrazione dai significati "violenti" collegati al suo uso è, come la bilancia, una figura simmetrica.
La legge della vita è uguale per tutti; per gli antichi Greci ad esempio, l'idea di giustizia era collegata all’ordine dell’universo per cui cose e individui avevano una propria funzione ed una condizione determinata all’interno del cosmo e la dea della giustizia Dike (in latino Iustitia) era colei che vigilava sulle ingiustizie ed avvertiva Zeus dell’ordine violato. Presso gli egiziani il compito di riportare l'ordine sovrano nelle cose era compito della dea Maat che vediamo in questa foto che abbiamo già certamente visto in passato. Di seguito vediamo a sinistra Maat e a destra il giudizio dell'anima di un morto.
Maat, personificazione dell'ordine del mondo e della giustizia, figura in cima all'asse centrale della bilancia. Su uno dei piatti (a destra nell'immagine) viene posata la piuma di struzzo che è il suo principale attributo. Se il cuore del morto, raffigurato da un vasetto sull'altro piatto, è leggero come la piuma, la bilancia resta in equilibrio e l'anima è salva; se è più pesante, la bilancia piegandosi dal suo lato la condanna.
A sinistra Anubi, dalla testa di sciacallo, porta per mano l'anima alla pesatura, di cui si occupa personalmente (lo si vede di nuovo mentre pesa). Assistono Thot (all'estrema destra), in funzione di scriba e una creatura infernale pronta a divorare l'anima dannata.
L'ordine delle cose non si deve per forza ristabilire in "questa" vita...
Dike, Maat e chiunque altro personaggio che abbia incarnato le vesti della giustizia, non erano individui, bensì rappresentavano le leggi della vita. Noi possiamo cambiare la nostra realtà per mezzo del pensiero ed il nostro subconscio, come il genio della lampada, esaudirà qualsiasi nostro desiderio. Dobbiamo cambiare il nostro punto di vista per cambiare davvero la nostra vita.
Questo è un universo interferenziale e gli Esseri si frequentano per accordo, per cui qualsiasi cosa capita, capita ad entrambi o al gruppo. Nel caso che le cose non divengano soddisfacenti, ognuno è sempre libero di rompere il contratto e di andare incontro alla Vita da solo.
Non cercare di cambiare la tua vita; convincitene!
Consiglio di leggere questo servizio contestualmente a quello dal titolo Come Creare La Propria Realtà.
di A. M. King
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